ammetto di essermi fatta trasportare dagli eventi di forze maggiori nel corso di questi ultimi tempi. ma ormai lo sbaglio è fatto, e bisogna andare avanti. gomen.
ho finalmente finito oggi quella che mi è parsa la sessione di esami più lunga della mia vita(durata ben 3 mesi) e sono finalmente pronta a svelarvi cosa ho combinato in questa estate paxxerella.
non molto in realtà, non facciamoci idee sbagliate, per lo più infatti ho studiato e lavorato, ma negli intervalli tra queste due attività cose strane sono sicuramente successe.
ATTO PRIMO: PELLEGRINAGGIO IN TERRA SANTA
ho vissuto per 20 anni della mia vita senza sapere la verità, celata del segreto più grande, ma allo stesso tempo il più scontato...lo avevo sotto il naso per tutto questo tempo. nata nella grande metropoli della madonnina celo però origini terroniche, più precisamente siciliane... della zona a sud di Palermo. la valle dei templi. la famosa collina dell'acropoli
novembre 1998. cinque donzelle si incamminavano spavalde tra i vicoli palermitani, circondati dalla calca di ballarò, dai venditori ambulanti di pani ca meusa, granita al limone e stigghiola appena fatta. di dialetto siciliano capivano poco e niente, del resto provenivano dal paese del sol levante, la terra delle meraviglie. la puzza di piscio di gatto e detersivo delle lenzuola stese dai balconi si fondeva con il tutto. un mix strano. "auguri" potevi leggere talvolta nelle insegne appese ai botteghini di frutta e verdura, del resto natale si avvicinava.
i dir en grey, ancora teneri di debutto, aprivano così la strada verso grandi orizzonti del panorama visual kei. "akuro no oka" e "yurameki". canzoni emblema del gruppo nipponico, note anche per i loro video musicali dalle particolari ambientazioni: palermo e la valle dei templi dietro casa di mio nonno, il tempio di Era è visibile dal mio uliveto... una coincidenza che mai avrei potuto immaginare. la volontà di sukkia, per come si suol dire.
dopo tutto quello successo quest'anno il minimo che potessi fare era organizzare un pellegrinaggio verso la terrasanta. ma che dico... IL pellegrinaggio. chiesa della martorana, vicoli di palermo, villa palagonia, valle dei templi: questo l'itinerario.
capitava a fagiolo che dovessi recarmi sul luogo giusto giusto gli stessi giorni della mia fedele compagna di viaggio arichan. era tutto scritto negli astri, i giochi erano dunque fatti.
LA PARTENZA
venerdì, 19.59 in punto. ero pronta da 10 minuti per scappare dall'ufficio in cui ero rinchiusa dalle 12. non mi avrebbero di certo fregato ancora, e così alle 20.00 e 0 secondi avevo già timbrato il cartellino, pronta a vivere il mio viaggio verso le terre dei mori. ho preparato le ultime cose in fretta e furia, sistemato il cibo per oliver e chiuso la porta di casa. con la sukkia car(fedele amica e spalla su cui piangere) mi sono recata davanti alla fermata dell'autostradale che mi avrebbe portato in aeroporto, l'ultimo autobus del giorno. la compagnia al suo interno era davvero variegata: un tizio ubriaco, 2 maranza di circa 15 anni, una signora filippina che in realtà doveva andare a milano. arrivata in stazione il delirio più totale, ma di questo ne parlerò un'altra volta. per fortuna che ad aspettarmi c'era eleonora chan, che mi ha intrattenuta fino all'una di notte. o meglio, io l'ho intrattenuta con discorsi di alto livello(la sukkia lore). dopo un giretto turistico a bergamo alta mi ha lasciata in aeroporto, e salutandola con un fazzoletto da lontano come se stessi per partire in guerra mi sono diretta al gate. ero in anticipo di 5 ore. dopo vari controlli mi sono appostata su una panchina di ferro, felpa adidas addosso, zaino che fungeva da cuscino, ring ding dong nelle orecchie: cosa chiedere di più. sono così riuscita ad appisolarmi fino alle 4.30, quando con le ossa incriccate e il naso congelato mi sono avviata verso l'unica cosa che mi avrebbe salvata in quella situazione: un caffè americano di 8 litri. la fila era già kilometrica, ma io ero determinata ad ottenere il mio obbiettivo. del resto con chebu in tasca tutto è possibile. dopo mezz'ora ero finalmente seduta al tavolo con il caffè più annacquato e costoso che avessi mai preso. che vita di stenti.
alle 5.30 eccomi finalmente sull'aereo ryanair, pronta per farmi una grossa dormita. dopo un'ora e mezza ero infatti come per magia a palermo. scesa dall'aereo mi sono incamminata verso il bagno per cambiarmi: il clima subtropicale non era qualcosa da sottovalutare, la felpa dell'adidas e i pantaloni lunghi non erano adatti all'occasione. mi sono poi diretta verso la stazione, per prendere il treno che mi avrebbe portata in centro città. erano due anni che non vedevo quella metropoli, mi era veramente mancata, era un po' come tornare a casa.
io e arichan ci siamo incontrate nella via principale, e subito siamo corse verso l tappa numero un: la chiesa della martorana.
purtroppo per noi una tragica notizia ci aspettava: sarebbe rimasta chiusa fino al giorno dopo.
SUCA AVENUE
sconfitte, amareggiate, distrutte dalla notizia siamo così passate alla seconda tappa: IL vicolo di akuro no oka.... il vicolo suca.
dal vivo era tutt'altra cosa. come se ci trovassimo in un mondo parallelo. con occhio di falco da architetto del politecnico e informatico della statale siamo riuscita a trovare l'esatta porta purtroppo di suca nemmeno l'ombra, ma per il resto tutto combaciava alla perfezione: gli astri erano di nuovo allineati.
accaldate e provate dalle tante emozioni abbiamo poi trovato rifugio in un convento di suore davanti piazza della vergogna. le monache svolgevano davvero la vita dei sogni: all'interno delle mura dall'architettura barocca trascorrevano le giornata sfornando dolci. perché no napoli.
i genitori di arichan ci hanno gentilmente omaggiate di due cannoli siciliani: ero in paradiso c'era più zucchero che altro all'interno, sia chiaro, il mio livello di glicemia aveva raggiunto picchi mai visti prima di allora.dopo peripezie varie la nostra ultima tappa del giorno era villa Palagonia di Bagheria. con il treno che avrebbe fatto invidia a trenord siamo dunque giunte al paesino di provincia.
davanti alla villa posta in cima ad una collinetta una famiglia di gattini ci aspettava...continuavano a spuntarne dappertutto... erano almeno 6 o 7... :')
siamo entrate, chiedendo per il biglietto con visita guidata, e aspettando che il gruppo si formasse abbiamo iniziato a fare un giro per il giardino. vedere dal vivo ciò che per anni avevamo visto solo da uno schermo faceva un certo effetto. la villa era indubbiamente bellissima e particolare nel suo genere. le statue di mostri attorno le mura le conferivano un'aria a dir poco mistica. all'interno un'accozzaglia di stili e stanze sconnesse che rendevano il tutto kitsch al punto giusto.
la visita è stata davvero interessante, grandi misteri si celano dietro le mura di quel palazzo del '700, ma per quello bisogna ancora indagare...c'è chi sa...e non vuole parlare. del resto siamo in sicilia, cosa ci si può aspettare. dopo circa 2 ore lì dentro passate ad ammirare l'edificio siamo dunque uscite. quello però è stato un arrivederci. non un addio.
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